venerdì 4 ottobre 2013

Kelevra - Beati voi che non capite niente [Vrec]

Il disco d’esordio dei fiorentini Kelevra (termine che in ebraico significa “cane randagio” e strizza l’occhio al precedente nome della band, Ritmo Randagio) è di quelli pimpanti per una serie di buone ragioni: la voce del frontman Matteo “Rave” c’è e non ne vuole sapere di Auto-Tune e correttori di acerbità vocali che vanno per la maggiore tra i fanatici della nuova leva indietronica; timbro caldo e avvolgente, dalla spiccata attitudine melodica, si cuce perfettamente a un sound pop-rock fatto di riff incalzanti e dilatazioni strumentali che guardano al miglior alt-rock di stampo britannico; poi c’è la teoria di fondo, quella della relatività – pare proprio che questo sia un concept sulla relatività – condita da un po’ di sano sgomento sulle magagne di una generazione con l’acqua alla gola, ma anche questo è relativo; c’è anche quello spleen decadente alimentato da sinth e tastiere di “baustelliana memoria” che dona un’aurea dandy e vagamente retrò all’insieme, fermo restando l’impatto catatonico di singoli dal ritmo danzereccio come “Mostrami il tuo volto” e “Iena”, quest’ultimo online anche in un’azzeccata versione remix; infine non manca la capacità di cambiare registro, accelerando il passo, dilatando le atmosfere, mischiando influenze sino a lambire i confini del jazz nei fraseggi di “Piove (Sguardo disincantato di una città smarrita)”. Un esordio brillante.