Se alla visione del futuro-promessa si sostituisce quella
del futuro-minaccia vuol dire che le cose non vanno per il verso giusto. In
questo caso la musica può fregarsene oppure elevarsi a megafono di un
dissentire comune, a patto che l’artista in questione abbia le carte in regola
per farlo con tutta la veemenza e l’urgenza del caso. A due anni dall’omonimo
LP d’esordio il combo vicentino formato da ex componenti di La Piovra, A New
Silent Corporation, Radio Riot Right Now e Speedjackers s’immerge in questo
mood consegnandoci un disco che trasuda massicce dosi di nichilismo
esistenziale e disaffezione allo status-quo. Sulla scia tracciata dal
post-hardcore seminale di Meat Puppets e Dinosaur Jr. prima ancora che dai
Fugazi, Il Buio affila le lame di una scrittura tagliente e corrosiva dalla
spiccata attitudine cantautorale, costruita su basi granitiche in cui sonorità
punk-core a tinte noise si fondono alla psichedelia dei 70's. Ai ritmi convulsi
che dominano la track-list si avvicendano parentesi più morbide come nel brano
Da che parte state, dove una dimensione semi-acustica lascia intravedere nuovi
e interessanti spiragli sullo sviluppo del progetto. Il disco è stato
registrato all’Outside Inside Studio con Mojomatt Bordin dei Mojomatics in
cabina di regia, mentre il mastering è stato affidato a un guru del genere,
Carl Saff, nel suo studio di Chicago. Come dire: l’oceano è sempre quieto…prima
della tempesta.
