Una sorta
di rassegna stampa sonorizzata a tinte new wave delle inquietudini dell’uomo
post-moderno, con tanto di sapienti cut-up testimoniali e salti temporali per
previsioni future da sorriso a 32 denti. I testi elaborati da Pietro Frigato,
saggista e voce del progetto Controfase, abbondano infatti di citazioni che
spaziano da Elias Canetti a David Michaels fino a economisti del calibro di
Karl William Kapp. Nel brano Diario postumo di un lavoratore flessibile,
ispirato all’omonimo articolo pubblicato da Luciano Gallino nel 2002 su La
Repubblica, si giunge ad esempio a un ipotetico 2022 per narrare la triste
cronistoria di un ex-giovane precario. Tutto bene, peccato che per osservare il
declino della civiltà italica (e non solo) non serva spingersi tanto lontano.
