martedì 1 gennaio 2013

Casa del Vento - Giorni dell'Eden [Mescal]

Oltre vent’anni di militanza nella scena indipendente italiana, eppure il viaggio della Casa del Vento sembra appena cominciato. Forse è anche merito della recente collaborazione con la “poetessa maudìt" del rock, Patti Smith - con la quale hanno condiviso più volte il palco e registrato i brani Seneca e Constantine’s Dream (contenuti in Banga ) - ma l’undicesimo capitolo discografico della band aretina brilla di nuova luce. Colpiscono non solo l’armonia raggiunta negli arrangiamenti, ma anche la maturità espressiva e il perfetto equilibrio tra dimensione folk e rock. Il fil rouge che attraversa gli 11 brani è la ricerca di una salvezza intima e collettiva al tempo stesso: un cammino accompagnato da artisti di spicco (da Violante Placido a Francesco “Fry” Moneti dei MCR) in cui si avvicendano classiche ballads (Berlin serenade e Icarus), accelerazioni su tematiche sociali (La parola rende uguali, L’Inferno e la bellezza), cover dei Pearl Jam (Just Breathe), parentesi rap arabeggianti (Hurriya) e pagine di autentica poesia come Giorni dell’Eden, brano in cui suona anche Lenny Kaye - “faithfull guitar” di Patti Smith - che si chiude con il verso “don’t fear i will be there/to dry your tears”, intonato dall’artista americana durante una data insieme. Un disco prezioso, carico di sfumature e suggestioni. Di un'intensità che si coglie col tempo, come in un quadro di Monet.