giovedì 16 maggio 2013

Perturbazione - Il lungo viaggio da In Circolo a Musica X

Se sei nato nei primi anni ‘80, sei di Torino e ascolti una certa musica italiana di nicchia – con la clausoletta sabauda dell’ “esageruma nen” - è abbastanza probabile che tu sia un “follower” dei Perturbazione da tempi non sospetti (prima dell’avvento di Fb, per intenderci). Nella migliore delle ipotesi è anche probabile che alcune delle loro canzoni siano entrate di diritto nel juke-box dei tuoi vent’anni. E per vent’anni intendo la travagliata decade che precede i trenta. Nel mio caso, almeno, è stato così. Con l’aggiunta di un ricordo, un aneddoto, che mi piace raccontare qui su Rockademica oggi che s’inaugura il 26° Salone Internazionale del Libro di Torino. Correva l’anno 2003 e nell’ambito di un progetto realizzato dal Settore Politiche Giovanili un team di volenterosi “giornalisti in erba” stava preparando una serie di incontri con personaggi della cultura e dello spettacolo, per presentare una nuova webzine a target giovanile proprio al Salone. Io mi occupavo della parte musicale e quando chiesi a Gabriele Ferraris – critico musicale de La Stampa e direttore del settimanale TorinoSette – un consiglio su una band torinese promettente, così da coinvolgerla, mi fece il nome dei Perturbazione.
 
 
Non li conoscevo, così me li ascoltai e convenni che erano bravi. Di lì a qualche settimana ci ritrovammo tutti al Salone del Libro – noi volenterosi “giornalisti in erba”, Gabriele Ferraris e i Perturbazione – a parlare del nuovo disco dei Perturbazione, In circolo, pubblicato da Santeria e distribuito da Audioglobe. Non ancora ventenne esordivo nei panni di conduttore-moderatore e la band in quelli di ospite a una grande manifestazione. Non so chi fosse più “perturbato” tra me e i Perturbazione, ma ce la cavammo bene e ne uscì anche uno show-case acustico che creò un bel po’ di movimento nel nostro spazio. In quell’occasione presentammo in anteprima il video di Agosto, un piccolo capolavoro pop che quell’estate girò in rotazione sui principali network radiotelevisivi. E pensare che fino a un anno prima quel gruppo faticava a trovare un’etichetta. E pensare – ma all’epoca chi lo avrebbe pensato? – che In circolo sarebbe entrato nella classifica stilata da Rolling Stone dei 100 dischi italiani più belli di sempre.

 
 
Eredi del rock alternativo anni ’80 (Rem, Smiths) negli anni a venire i Perturbazione hanno saputo imprimere un marchio ben riconoscibile al loro stile, sviluppando un suono pop-rock trasversale e contaminato, capace di conciliare influenze electro, folk, punk e new wave mantenendo al contempo una forte attitudine cantautorale. Nel 2005 firmano il primo contratto con la monferrina Mescal (l’etichetta – fra i tanti - di Subsonica, Afterhours e Bluvertigo) e con la produzione artistica dell’ex-Scisma Paolo Benvegnù danno alle stampe Canzoni allo specchio. Segue il tour che porta in giro lo spettacolo “Le città viste dal basso”, dedicato alle città italiane raccontate in musica dal dopoguerra ad oggi, che coinvolge nomi della scena rock indipendente del calibro di Manuel Agnelli, Francesco Bianconi ed Emidio Clementi.
 

 

Nel 2006 il grande passo. I Perturbazione entrano nella scuderia di Emi, la più “alternativa” tra le major, ma pur sempre una major. Così, nella primavera del 2007 esce Pianissimo fortissimo: l’ossimoro che chiude la “trilogia della formazione” è anche il primo album italiano lanciato sul social network MySpace Italia. Anticipato dal singolo Battiti per minuto (nel cui video Remo Remotti interpreta se stesso), vede la partecipazione agli archi di Davide Rossi, già al lavoro con Coldplay, Goldfrapp, Verve e Röyksopp. Dopo cinque anni “vissuti pericolosamente” on the road, nel 2008 arriva una battuta d’arresto. Il motivo? La scissione dalla multinazionale a causa di alcune divergenze artistiche. Il gruppo decide quindi di dedicarsi a un nuovo spettacolo intitolato “Concerto per disegnatore e orchestra”, incontro fra teatro di figura e animazione in cui il cantante Tommaso Cerasuolo disegna dal vivo una storia sonorizzata e proiettata su grande schermo.


 
Trascorre un altro anno e fervono i preparativi per il nuovo album, anticipato dal Preliminari Tour. Nel 2010 esce per Santeria Del nostro tempo rubato, un concept in doppio cd sulla metafora del “trasloco”: un successo trainato dal singolo Buongiorno buonafortuna in compagnia del cantautore Dente. Segue un lunghissimo tour di promozione, durante il quale la band viene contattata per una rilettura integrale de La buona novella di Fabrizio De Andrè, album ancora inedito registrato insieme a Nada e Alessandro Reina. Il 2012 vede la ristampa in versione ampliata di In Circolo e il ritorno a casa Mescal dell’ensemble prodigo. Il ferro è rovente e s’inizia a pensare al prossimo disco.
 
Siamo ai giorni nostri e Musica X segna un nuovo grande passo nella carriera artistica della band. Il costante lavoro di ricerca e sperimentazione stilistica è qui sottolineato dal coinvolgimento in veste di produttore artistico di Max Casacci dei Subsonica e dalla collaborazione con artisti provenienti da ambienti diversi, da I Cani in Questa è Sparta a Erica Mou in Ossexione, fino a Luca Carboni in I baci vietati. Musica X è anche l’album più breve della discografia dei Perturbazione: 10 canzoni in poco più di 35 minuti, in cui le vicissitudini e la complessità del nostro presente prendono forma - parafrasando il guru inglese Trevor Horn - con quell’immediatezza e quella carica “rivoluzionaria” di cui solo la migliore musica pop – nell’accezione di musica “popolare”, che non significa necessariamente commerciale – in alcuni casi, sa ancora essere capace.