Se sei
nato nei primi anni ‘80, sei di Torino e ascolti una certa musica italiana di
nicchia – con la clausoletta sabauda dell’ “esageruma nen” - è abbastanza
probabile che tu sia un “follower” dei
Perturbazione da tempi non sospetti (prima dell’avvento di Fb, per intenderci).
Nella migliore delle ipotesi è anche probabile che alcune delle loro canzoni siano
entrate di diritto nel juke-box dei tuoi vent’anni. E per vent’anni intendo la
travagliata decade che precede i trenta. Nel mio caso, almeno, è stato così.
Con l’aggiunta di un ricordo, un aneddoto, che mi piace raccontare qui
su Rockademica oggi che s’inaugura il 26° Salone Internazionale del Libro di
Torino. Correva l’anno 2003 e nell’ambito di un progetto realizzato dal Settore
Politiche Giovanili un team di volenterosi “giornalisti in erba” stava preparando
una serie di incontri con personaggi della cultura e dello spettacolo, per
presentare una nuova webzine a target giovanile proprio al Salone. Io mi
occupavo della parte musicale e quando chiesi a Gabriele Ferraris – critico
musicale de La Stampa e direttore del settimanale TorinoSette
– un consiglio su una band torinese promettente, così da coinvolgerla, mi fece il nome
dei Perturbazione.
Non li conoscevo, così me li ascoltai e convenni che erano
bravi. Di lì a qualche settimana ci ritrovammo tutti al Salone del Libro – noi volenterosi
“giornalisti in erba”, Gabriele Ferraris e i Perturbazione – a parlare del
nuovo disco dei Perturbazione, In circolo,
pubblicato da Santeria e distribuito da Audioglobe. Non ancora ventenne
esordivo nei panni di conduttore-moderatore e la band in quelli di ospite a una
grande manifestazione. Non so chi fosse più “perturbato” tra me e i
Perturbazione, ma ce la cavammo bene e ne uscì anche uno show-case acustico che
creò un bel po’ di movimento nel nostro spazio. In quell’occasione presentammo in
anteprima il video di Agosto, un
piccolo capolavoro pop che quell’estate girò in rotazione sui principali
network radiotelevisivi. E pensare che fino a un anno prima quel gruppo
faticava a trovare un’etichetta. E pensare – ma all’epoca chi lo avrebbe
pensato? – che In circolo sarebbe
entrato nella classifica stilata da Rolling Stone dei 100 dischi italiani più
belli di sempre.
Eredi
del rock alternativo anni ’80 (Rem, Smiths) negli anni a venire i Perturbazione hanno saputo imprimere un marchio
ben riconoscibile al loro stile, sviluppando un suono pop-rock trasversale e contaminato,
capace di conciliare influenze electro, folk, punk e new wave mantenendo al
contempo una forte attitudine cantautorale. Nel 2005 firmano il primo contratto
con la monferrina Mescal (l’etichetta – fra i tanti - di Subsonica, Afterhours
e Bluvertigo) e con la produzione artistica dell’ex-Scisma Paolo Benvegnù
danno alle stampe Canzoni allo specchio. Segue
il tour che porta in giro lo spettacolo “Le città viste dal basso”, dedicato
alle città italiane raccontate in musica dal dopoguerra ad oggi, che coinvolge
nomi della scena rock indipendente del calibro di Manuel Agnelli, Francesco
Bianconi ed Emidio Clementi.
Nel
2006 il grande passo. I Perturbazione entrano nella scuderia di Emi, la più “alternativa”
tra le major, ma pur sempre una major. Così, nella primavera del 2007 esce Pianissimo fortissimo: l’ossimoro che chiude la “trilogia della
formazione” è anche il primo album italiano lanciato sul social network MySpace
Italia. Anticipato dal singolo Battiti
per minuto (nel cui video Remo Remotti interpreta se stesso), vede la
partecipazione agli archi di Davide Rossi, già al lavoro con Coldplay,
Goldfrapp, Verve e Röyksopp. Dopo cinque anni “vissuti pericolosamente” on the
road, nel 2008 arriva una battuta d’arresto. Il motivo? La scissione dalla
multinazionale a causa di alcune divergenze artistiche. Il gruppo decide quindi
di dedicarsi a un nuovo spettacolo intitolato “Concerto per disegnatore e
orchestra”, incontro fra teatro di figura e animazione in cui il cantante
Tommaso Cerasuolo disegna dal vivo una storia sonorizzata e proiettata su
grande schermo.
Trascorre un altro anno e fervono i preparativi per il nuovo
album, anticipato dal Preliminari Tour. Nel
2010 esce per Santeria Del nostro tempo
rubato, un concept in doppio cd sulla metafora del “trasloco”: un successo
trainato dal singolo Buongiorno buonafortuna
in compagnia del cantautore Dente. Segue un lunghissimo tour di promozione,
durante il quale la band viene contattata per una rilettura integrale de La buona novella di Fabrizio De Andrè,
album ancora inedito registrato insieme a Nada e Alessandro Reina. Il 2012 vede
la ristampa in versione ampliata di In
Circolo e il ritorno a casa Mescal dell’ensemble prodigo. Il ferro è
rovente e s’inizia a pensare al prossimo disco.
Siamo ai
giorni nostri e Musica X segna un
nuovo grande passo nella carriera artistica della band. Il costante lavoro di
ricerca e sperimentazione stilistica è qui sottolineato dal coinvolgimento in
veste di produttore artistico di Max Casacci dei Subsonica e dalla
collaborazione con artisti provenienti da ambienti diversi, da I Cani in Questa è Sparta a Erica Mou in Ossexione, fino a Luca Carboni in I baci vietati. Musica X è anche l’album più breve della
discografia dei Perturbazione: 10 canzoni in poco più di 35 minuti, in cui le
vicissitudini e la complessità del nostro presente prendono forma - parafrasando
il guru inglese Trevor Horn - con quell’immediatezza e quella carica “rivoluzionaria”
di cui solo la migliore musica pop – nell’accezione di musica “popolare”, che
non significa necessariamente commerciale – in alcuni casi, sa ancora essere capace.
