C’è tutto
un mondo popolato da gabber e graffitari, adolescenti stralunate, kebabbari,
bar cinesi, poser griffati, stragi a scuola e al panificio, squallidi
condomini, spiagge di mattoni, non-luoghi alienanti e ninnenanne per non
dormire, fuori dalla porta dell’Officina della Camomilla. Insomma un grazioso
universo metropolitano in cui affiorano le tredici storie che compongono Senontipiacefalostesso
Uno, primo capitolo del progetto in due volumi che vedrà la luce nel 2013
per la label bolognese Garrincha Dischi. Sullo sfondo di una Milano da
cartolina naif, tra scorci lisergici e surreali, prendono forma le vicende di
personaggi sui generis riportate sul pentagramma dalla penna leggera e
spensierata – ma non per questo ingenua – di cinque musicisti poco più che ventenni.
Storie che si consumano tra i Navigli e le zone militari, invisibili ai più
forse perché i più non sono in grado di leggerle. Tredici caramelle indie rock
dal retrogusto amaro, in cui strumenti giocattolo, chitarre distorte, tastiere
e fascinazioni up-tempo accompagnano una voce che sa di Pete Doherty in
versione "libertina" e strizzano l’occhio ai migliori The Pains of
being pure at heart. Tra i guest di spicco i bolognesi Lo Stato Sociale nel
brano La tua ragazza non ascolta i Beat Happening e Nicola Manzan, mente
dei Bologna Violenta e di altre formazioni. Se questo disco d’esordio ci piace
parecchio fa lo stesso?
