La storia del futuro
raccontata da Bianco e dal collettivo di artisti che lo accompagna nel secondo
disco parte da un presupposto: il tempo che verrà non è poi così grigio, basta
seguire la propria strada con onestà, che tanto è tutta una discesa verso il fondo,
ma prima o poi si risale (quasi) di sicuro. Della nuova leva di cantautori
torinesi, Bianco è tra quelli che negli ultimi anni sono riusciti a imprimere
un marchio ben distinguibile a musiche e testi: “Sono l’unico cantautore al
mondo che non sa scrivere altro – racconta – l’ignoranza, il gusto e il senso
di perenne inadeguatezza sono la base stilistica delle mie canzoni”. E
forse sono proprio questi limiti (escludendo il gusto) a rendere le canzoni
di Bianco ancora più forti, empatiche e quindi facili da sentire nostre. Perché in tempi
di crisi ci si sente tutti un po’ ignoranti e inadeguati, argomenti
su cui Bianco - per una semplice questione anagrafica - risulta abbastanza credibile. E si
sa com’è la storia, mal comune mezzo gaudio. Poi c’è l’innata capacità di
trovare il riff accattivante e la frase che spacca generando “earworms” e
riflessioni tipo “e poi c’è chi se la
gode per davvero, non perché sia un uomo vero, ma perché ci crede duro nella
storia del futuro”; oppure “L’occasione
persa è sempre un pretesto per dormire male, comprarsi la droga, sognare
conigli e morire presto”; oppure “Decido
di cambiare, inizio col pagare spesso l’autobus”, che c’è da scommetterci
sarà uno dei versi più cantati ai concerti.
La storia del futuro prosegue sulla rotta varata dal debut-album Nostalgina nell’aprile 2011, un pot-pourri ben assortito di singoli come Raccontami, Mela e Splendidi che gli aprono le porte degli Mtv Days 2012, in piazza Castello a Torino. La città che, dice, è “la culla, anzi meglio, il lettino, anzi meglio, la sala parto della mia voglia di fare il musicista”. Al termine di un anno vissuto intensamente, sul palco con Niccolò Fabi, Linea 77, Dente, Le luci della centrale elettrica, Noah And The Whale e White Lies, nell’estate 2012 Bianco torna in sala per incidere il nuovo album. Anticipato dal singolo La solitudine perché c’è?, cantato con Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, vi convergono suoni di chitarra, banjo, piano, violoncello, batteria, contrabbasso e altri strumenti suonati da 16 musicisti tra giovani promesse dell’underground cittadino e volti noti della scena indipendente, come Gionata Mirai del Teatro degli Orrori, Peter Truffa e Mr. T-Bone di Africa Unite e Bluebeaters.
La storia del futuro prosegue sulla rotta varata dal debut-album Nostalgina nell’aprile 2011, un pot-pourri ben assortito di singoli come Raccontami, Mela e Splendidi che gli aprono le porte degli Mtv Days 2012, in piazza Castello a Torino. La città che, dice, è “la culla, anzi meglio, il lettino, anzi meglio, la sala parto della mia voglia di fare il musicista”. Al termine di un anno vissuto intensamente, sul palco con Niccolò Fabi, Linea 77, Dente, Le luci della centrale elettrica, Noah And The Whale e White Lies, nell’estate 2012 Bianco torna in sala per incidere il nuovo album. Anticipato dal singolo La solitudine perché c’è?, cantato con Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, vi convergono suoni di chitarra, banjo, piano, violoncello, batteria, contrabbasso e altri strumenti suonati da 16 musicisti tra giovani promesse dell’underground cittadino e volti noti della scena indipendente, come Gionata Mirai del Teatro degli Orrori, Peter Truffa e Mr. T-Bone di Africa Unite e Bluebeaters.
La solitudine perché c'è? è il primo singolo estratto da La storia del futuro
Il video di Mela dal primo album Nostalgina (2011)