mercoledì 7 novembre 2012

Cheap Wine - Based on lies [Autoproduzione]

Con 9 album concentrati in 15 anni di onorata militanza ai vertici della scena indipendente nostrana i pesaresi Cheap Wine vantano la più longeva e intensa parabola di autoproduzione in Italia. Una bella prova di coerenza per una carriera coronata da numerosi successi di critica e pubblico: nel 2009 il lavoro in studio Spirits viene eletto “Miglior album dell’anno” dai lettori di Buscadero, l’anno successivo è la volta del riconoscimento come “Miglior album live” assegnato a Stay Live dalla webzine Roots Hightway, mentre nel 2012 il Mucchio Selvaggio inserisce Crime Stories (2002) nella classifica dei “Migliori 50 album italiani non cantati in italiano”. Dovute premesse a parte, a ottobre la band ha dato alle stampe Based on lies, l’esatto contrario di quanto recita il ben noto incipit cinematografico “Based on a true story”. Il titolo del nono disco riassume la visione che la band ha del mondo attuale: basato sulla finzione e sul controllo dei mass media. Quella che il filosofo statunitense Noam Chomsky ha definito “Strategia della manipolazione”, che vede realizzata la sua più completa ed efficace applicazione in quest’epoca di profonda crisi sociale, dove la parte più debole della popolazione, travolta dalla “piena” di una recessione che sta assumendo contorni catastrofici, viene bombardata da messaggi che tendono a distrarla e poi a spaventarla, sostenendo l’impunità di chi ha generato e continua a fomentare i focolai della crisi. Con il consueto approccio realistico e autobiografico alla stesura dei testi, i Cheap Wine fanno per l’ennesima volta centro: tra distese di rock’n’roll desertico a tinte folk e blues Based on lies è un convincente viaggio nel senso di vuoto e smarrimento provocato da una crisi economica che sta ripercorrendo le orme della Grande Depressione 
del secolo scorso. 
Il video del primo singolo Waiting on the door