mercoledì 26 settembre 2012

Brahaman - Anche il più ottimista [Seahorse]

Dopo due apprezzabili EP autoprodotti i siciliani Brahaman esordiscono sulla lunga distanza con Anche il più ottimista, disco che annovera tra gli ospiti un peso massimo dell’alternative rock nostrano come Manuel Agnelli, chiamato in causa nel brano sull’antinucleare Superbia. Non è un caso che il leader degli Afterhours passi di qua, visto che il quintetto isolano si era già fatto notare non solo in apertura ai concerti del gruppo milanese, ma anche per un interessante progetto di video-art virale sfociato nel videoclip di Andrea, singolo dedicato al fumettista Andrea Pazienza contenuto nel primo EP Diecilire. Con i suoi disegni Paz raccontò meglio di chiunque altro la droga e il disagio, ma anche il fermento creativo e l’irrequietezza che scorrevano nella Bologna degli anni Settanta, tematiche a cui si ispira anche il film Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, in cui gli Afterhours interpretano il ruolo degli Area di Demetrio Stratos con il brano Gioia e rivoluzione. Quello di Paz è solo uno dei personaggi che i Brahaman ricordano nelle loro canzoni, personaggi a cui i trentenni di oggi probabilmente guardano con un po’ di nostalgia e forse anche di amarezza. Questo è un disco che parla anche di loro,  di quelli che negli anni Novanta ridevano con i Film di Francesco (Nuti s’intende): eterni adolescenti, precari in crisi d’identità ognuno alle prese con i suoi vuoti affettivi, in preda ai disturbi d’insonnia, alle ansie, alle frustrazioni e alla solitudine di chi lotta per rimanere in carreggiata, nonostante tutto. Sensazioni che emergono con veemenza in brani come L’impiegato del mese, Adrenalina e Mercoledì. Ma in questo bel disco ci sono anche un omaggio alla poetica della Beat Generation con Urlo e una cover de La ballata dell’amore cieco di Fabrizio De André, unica traccia romantica che completa quel sentimento onnipresente di disorientamento tra vincitori e vinti che dà il titolo allo stesso album. 
Dai precedenti EP Diecilire e Il nero vince su tutti: