“Se non c’è un prezzo da pagare, allora non ha valore”. Con
questo aforisma datato 27 giugno 1927 il fisico e filosofo Albert Einstein sintetizzava
in maniera impeccabile uno dei concetti chiave dell’economia e della vita
moderne. Sembra scontato, ma spesso trascuriamo il fatto che tutto, ma proprio
tutto, oggi ruoti attorno all’idea di valore. La scala di misura del valore,
nelle sue più diverse accezioni, si può esprimere solo attraverso i numeri. La
domanda che la band ferrarese qui si pone è: quand’è che l’inganno si trasformò
in logica? O meglio, quand’è che il dominio dei numeri prese il sopravvento?
Per quanto nutrite squadre di scienziati ed economisti si arrovellino il
cervello sulla questione ormai da tempo, non esiste un sistema numerico in
grado di codificare la complessità del reale. E dal momento che il valore di
qualsiasi cosa deriva da una somma di fattori variabili - che devono avere anch'essi un valore - possiamo dedurre che alla base di tutto ci sia un
tacito accordo tra chi il valore lo produce e chi il valore lo vende. Il tacito
accordo si chiama contratto. Perché tacito? Perché - nella migliore delle
ipotesi - per tirare avanti la baracca accettiamo sommessamente che altri
stabiliscano il valore del tempo (nostro) sacrificato alla causa del profitto (loro), in
un gioco al ribasso che svilisce la dignità e mortifica i diritti gonfiando le
tasche dei magnati di turno. Nel momento in cui entra in crisi il rapporto tra
questi e chi il valore lo compra, non serve essere dei genii o dei luminari per capire che
il sistema è al collasso. I numeri che determinano i bilanci sono gas tossico e
il singolo Nelle fabbriche denuncia
una condizione esistenziale insostenibile e tristemente profetica – vedi il
caso Ilva -. Nel Dominio è un album
cupo e psichedelico, in cui chitarre noise e trame strumentali dai contorni
post-rock tratteggiano allucinazioni così lucide da sembrare reali: “Esiste una
fabbrica in cui si producono i numeri. Chi controlla i numeri controlla
invisibilmente la politica, la storia, l’economia, la scienza e le azioni quotidiane
di ogni individuo”. “C’è un tempo per le regole e il resto per infrangerle” sembra
essere il messaggio di un disco d'impatto che ha il pregio di uscire in un
periodo storico delicato, in cui serve davvero una scarica di adrenalina per
ritrovare coraggio e consapevolezza. Come
un risveglio è il pezzo che più di tutti racconta questa presa di coscienza, segnando il picco cantautorale più
alto di un album che merita di essere ascoltato.
