Un viaggio non è un viaggio se non perdi la bussola del
gregge, ti munisci di sonagli e ti avventuri sulle strade sconnesse che
attraversano scenari polizieschi popolati
da pirati e creature mitologiche. Non ci
sono solo le ibride figure che strizzano l’occhio al Capossela più discolo, ma anche
traghettatori d’anime smarrite nel lungo viaggio che dagli alpeggi sonori del
bergamasco arriva a lambire i suoni di antiche chitarre indiane assorbendone le
vibrazioni. “Musica da transumanza” in cui la cosa più genuina è la vena di
follia che percorre dieci brani in bilico tra indie-rock, stoner ed elettronica a
tinte low-fi.