sabato 1 ottobre 2011

Areamag - Si salvi chi può [Autoproduzione]

L’ omino con pinne e maschera da sub legge il giornale comodamente seduto sulla poltrona del salotto in mezzo ai rifiuti. Sembra attendere con indifferenza che accada qualcosa. Forse aspetta che un’onda anomala spazzi via tutto? L’omino che campeggia sulla copertina di “Si salvi chi può”, esortazione con cui il cantautore Areamag  - alias Gabriele Ortenzi - intitola il suo “vinile” d’esordio, siamo noi. Ha il nostro volto più scuro ed è la sintesi di quello che siamo diventati: gli autori delle malefatte dalle “apocalittiche” conseguenze di cui parla la title-track. Nel cerchio di personaggi kitsch che popolano il grottesco teatrino messo in piedi da Ortenzi c’è posto per tutti: alla sostanza dei testi fa da contraltare un cantato d’antan che si libra “leggero” nei cieli neri in cui anche lo sfruttamento, la corruzione, l’inquinamento, il lento e inesorabile declino della specie umana sono ingranaggi di un gigantesco horror-show. Il talento di Areamag sta nel guardare a tutto ciò con gli occhi di un bambino che gioca e si meraviglia. E all’occorrenza s’indigna. Forse è questa la chiave per uscire dal torpore esistenziale che ci attanaglia. Un cantautorato ispirato - di stampo “caposseliano” in alcune dinamiche vocali - vestito da un tessuto sonoro che Areamag cuce con strumenti davvero insoliti. Un disco intenso e intelligente, con pagine di assoluta poesia come la splendida ballata “La bottega delle ombre”.