Credo che la vera forza dei Mariposa sia quella di evolversi naturalmente intorno a melodie fischiettabili senza porsi troppe domande su quale sia la strada più giusta da seguire per stupire, per sopravvivere a un mercato discografico sempre alla ricerca di novità sensazionali. È questo a mio avviso che li rende davvero imprevedibili. Dal quartier generale di Bologna, quella de La famosa etichetta Trovarubato, questa eclettica e “multietnica” orchestrina pubblica oggi l’undicesimo album Semmai Semiplaya, che segue di un anno l’uscita di Semmai Semiplay: ora, se nel precedente disco la svolta era segnata da trame electro ballabili venate da correnti free-jazz ed elementi nonsense (già presenti in Portobello illusioni e Domino Dorelli), il nuovo ep rivisita in chiave acustica sette canzoni dei precedenti album. La bella novità è l’arrivo della cantante Serena Altavilla al posto di Alessandro Fiori: un’interprete di talento, già voce dei Baby Blue, che aveva esordito sul palco con i Mariposa in occasione del Premio Tenco lo scorso 11 novembre. Mentre leggete questo articolo la band è impegnata a Bologna nella presentazione del disco con un concerto lungo un giorno: mentre suona si servono caffè, brioches e Pompelmo rosa agli irriducibili accorsi al Magazzeno Bis, ora sede della “famosa etichetta” della band. Alle 11 l’auditorium della Fonoprint, storico studio di registrazione, ospiterà il coffe-break musicale; poi sarà la volta del pranzo al sacco allo Studio Spaziale di Roberto Rettura, mentre la merenda, alle 16,30, si farà con un live a Maps, trasmissione di musica indipendente di Radio Città del Capo. Alle 19 ci si sposterà nella libreria Modo Infoshop per un aperitivo sonorizzato dal vivo. Le tracce in scaletta? Pterodactyls, Tre mosse, Pompelmo rosa, Frustalo, Chambre, Specchio, Pterodattili più qualche sorpresa. Se vi è venuta fame l’ep dei Mariposa è disponibile sul loro bandcamp.
