venerdì 27 gennaio 2012

Ilenia Volpe - Radical chic un cazzo [Discodada Records]

Piglio da artista maledetta e nessun pelo sulla lingua. Che Ilenia Volpe abbia un bel caratterino lo si intuisce già dal titolo della sua opera prima, Radical chic un cazzo, in uscita il 24 febbraio per l’etichetta Discodada: “Quando mia nonna mi narrava di guerre, occhi incontinenti, malarie e malauguri io immaginavo la rivoluzione” ed è a partire dal 2006, quando vince il premio “Miglior musica” al concorso Augusto Daolio con il brano Mondo indistruttibile, che le sette note diventano il principale strumento per attuarla. Prima con il tour italiano che la vede sul palco insieme a Ginevra Di Marco, Linea 77, Malfunk e poi con le collaborazioni, da quella con il cantautore Moltheni per il brano In centro all’orgoglio a quella con il giornalista e scrittore Michele Monina per un racconto del romanzo Milanabad. Fino al fatidico incontro con Giorgio Canali, nel 2010, durante la registrazione del disco Roma, guanti e argento del collettivo Operaja Criminale. Esperienza che segna una svolta nella carriera della cantante: entra al Chicoi Studio di Steve dal Col, chitarrista di Giorgio Canali e Rossofuoco, Frigidaire Tango, Radiofiera (che collaborerà alla stesura di Preghiera) e sotto la supervisione del rocker di Predappio inizia a registrare il suo primo album. Il risultato sono undici brani noise-rock cantati in italiano che alternano rabbiose sfuriate a tinte punk (La mia professoressa di italiano, Le nostre vergogne, Fiction) a parentesi più morbide in cui emerge il lato fragile e intenso di una voce tra le più interessanti dell’attuale scena underground.